Warm-up da campo in 10 minuti: la routine che funziona davvero

Perché arrivare “caldi” vale più di 20 palline in pratica

Molti arrivano al tee della 1 direttamente dall’auto: i primi 3–4 colpi servono solo ad “accendere” il corpo. Traduzione: bogey regalati.

Un warm-up breve ma intelligente:

  • riduce il rischio di strappi/stiramenti,
  • migliora la velocità di swing,
  • rende più prevedibile la direzione.

La routine da 10 minuti (cronometro alla mano)

Minuto 1–3: anche e colonna

  1. World’s greatest stretch (versione breve)
    • 3 ripetizioni lente per lato.
  2. Rotazioni T-spine in piedi con bastone
    • Bastone sulle spalle, ruota a destra/sinistra, 10–12 volte.

Minuto 3–5: glutei e gambe

  1. Squat a corpo libero
    • 2 serie da 10 ripetizioni, scendendo fin dove ti è comodo.
  2. Affondi indietro alternati
    • 8–10 per lato, controllati.

Minuto 5–7: spalle e polsi

  1. Cerchi con le braccia
    • Entrambe le direzioni, 15–20 secondi per verso.
  2. Mobilità polsi
    • Flessione/estensione, rotazioni morbide, 10–15 secondi.

Minuto 7–10: swing progressivi con un ferro medio

  1. 5 swing al 50%
    • Punta alla fluidità, lascia stare la potenza.
  2. 5 swing al 70%
    • Aumenta un po’ di velocità.
  3. 5 swing “quasi pieni”
    • Como se stessi già giocando una buca.

Non è necessario colpire palline per tutti questi swing: anche “a vuoto” vanno bene, meglio ancora se puoi fare almeno 5–10 colpi veri in pratica.


Quando iniziare il warm-up

Idealmente: 20–25 minuti prima dello start, così hai margine per:

  • cambiarti,
  • check attrezzatura,
  • respirare e concentrarti.

Arrivare 5 minuti prima non è “eroico”: è solo togliersi chance di giocare bene.